Ero in biblioteca, cercavo una lettura leggera da mettere in valigia ed ho visto questo libro. Il titolo mi ha molto incuriosita.

L’autore è Marco Malaspina, un giornalista scientifico che lavora all’Ufficio Comunicazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e da qualche anno appassionato spettatore de “I Simpson”. Il libro si apre con una premessa nella quale Malaspina ci racconta quando e come nasce la sua passione per il popolare cartone che, giunto ormai alla 21a stagione, registra in media 60 milioni di telespettatori ogni settimana (ne esiste persino una versione araba dal titolo “Al Shamshoon”).
Ma chi sono i Simpson? L’autore li presenta: Homer è il capofamiglia, 36 anni, obeso, poco intelligente, fifone e con due grandi passioni: la birra e le ciambelle. Marge, la moglie di Homer, è una casalinga, ha 34 anni, è una persona equilibrata ed ha un’acconciatura molto stravagante. Ci sono poi tre figli: Bart, 10 anni, svogliato, volgare e bugiardo; Lisa, 8 anni, intelligente ed ambientalista, con tre grandi passioni: il sax, i pony e la scienza. Infine c’è Maggie, 1 anno ed un grosso ciuccio. Non mancano il cane Piccolo aiutante di Babbo Natale e il gatto Palla di neve II.

Segue l’introduzione dove l’autore precisa che il cartone animato non ha finalità didattiche e che i numerosi riferimenti alla scienza e le continue allusioni alla matematica avanzata vengono sceneggiati appositamente per sembrare stupidaggini e suscitare grosse risate. Una scienza sottile per menti acute! In questa parte del libro vengono spesso citati gli autori degli episodi, tutti dotati di un’ottima cultura scientifica (alcuni esempi: David Cohen laureato in fisica; J.S. Burns e Al Jean laureati in matematica; Ken Keeler laureato con lode in matematica applicata; George Meyer laureato in biochimica; Matt Warburton laureato in neuroscienze; Jeff Westbrook laureato in fisica e storia della scienza...).
Il libro è diviso in 7 capitoli, ognuno dedicato ad un preciso argomento scientifico di forte impatto sociale. Il primo dei 7 capitoli parla di energia che, a Springfield, è principalmente nucleare. Dietro alla divertente incompetenza di Homer (ispettore di sicurezza nel settore 7G della centrale) Malaspina analizza una scienza contaminata dal potere e dalla prepotenza dei ricchi (qui rappresentati dal cinico imprenditore Mr. Burns). Il secondo capitolo è dedicato all’ecologia, allo smaltimento dei rifiuti, alla biodiversità ed alle questioni ambientali; argomenti trattati attraverso l’analisi delle inutili battaglie della piccola Lisa.
Nel terzo capitolo l’autore parla di medicina e di sanità. I due medici di Springfield (il Dr. Hibbert, costoso ma eticamente corretto, e il Dr. Riviera, incompetente e senza scrupoli) sono i protagonisti degli episodi nei quali, sempre in chiave ironica, viene affrontato il tema della malasanità.
Il quarto capitolo dal titolo “birra e ciambelle” è dedicato all’alimentazione, alle diete dimagranti e ingrassanti, alle intossi- cazioni e all’alcolismo (di Homer e dei suoi amici).
Il tema del quinto capitolo è l’astronomia, fra tutte la scienza preferita di Lisa. La scoperta di una cometa ad opera di Bart, la battaglia di Lisa contro l’inquinamento luminoso, l’invio di Homer nello spazio con Buzz Aldrin e James Tylor, l’apparizione di numerosi scienziati come guest star, quali Stephen Hawking e Dudley Herschbach, sono solo alcuni degli episodi analizzati in questo capitolo.
Le scienze sperimentali e l’importanza che le scuole americane riservano alle materie scientifiche è il tema del 6° capitolo. Il libro si conclude con il settimo capitolo dal titolo “Homer Sapiens” ed è dedicato alla controversia tra Darwin e la religione ed al dibattito sull’insegnamento dell’evoluzionismo nelle scuole.
Malaspina offre a chi guarda questa sitcom animata un altro punto di vista, andando al di là dell’apparente facciata comica ed a volte assurda ed esasperata al limite. Fin dall’inizio si capisce che non è però la scienza ad essere analizzata bensì il rapporto che si è istaurato tra questa e la società. La scelta di farlo attraverso le vicende della famiglia più conosciuta al mondo è il colpo di genio dell’autore: ho letto su internet che i Simpson sono considerati lo specchio della società americana (alla quale noi europei assomigliamo sempre di più) proprio come Alberto Sordi era considerato l’italiano medio del nostro dopoguerra. Anche in quei film Albertone interpretava spesso, in maniera divertente, personaggi superficiali, pieni di difetti, egoisti, piuttosto mediocri ma con grandi sentimenti.
Il libro è molto interessante, ha quella punta di ironia necessaria per non risultare pesante e la schiettezza per farci notare quanta realtà è raccontata in un semplice cartone; probabilmente domani, quando guarderemo i Simpson, non rideremo più così tanto dei problemi di Springfield (l'abuso di potere che il governo e le grandi industrie hanno sulla gente; politici corrotti; la cattiva informazione fatta dai media; l’inefficienza della polizia, la malasanità …) e magari, grazie ad un rinato spirito critico, cercheremo di evitare che il nostro piccolo mondo somigli un domani alla Springfield dei Simpson.