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COSTELLAZIONI - Perseo

“Io giuro (disse Perseo) per quel Dio, 
Che mi vestì questa terrena spoglia, 
Che, per farti contento del desio, 
Ch'ascoso stà ne la tua interna voglia, 
(Pur che non porti macchia à l'honor mio, 
Sia ne l'animo tuo quel che si voglia) 
Io non mancherò mai, ne farò scusa, 
Se ben volessi il capo di Medusa.” 
 
Publio Ovidio Nasone - Le Metamorfosi


Per trovare questa costellazione è utile cercare Cassiopea (con la sua tipica forma a W è facilmente individuabile) e l’ammasso delle Pleiadi: Perseo si trova nel mezzo. E’ possibile trovare la costellazione anche passando per Alpha, Beta e Gamma Andromedae (in direzione Pleiadi); questa linea immaginaria ci porta su Mirphak, la stella più luminosa di Perseo. E’ visibile già da settembre, grazie al gran numero di stelle di terza e quarta magnitudine, cercandola in prima serata verso nord-est, ma l’osservazione è migliore a novembre e dicembre, nelle ore che precedono la mezzanotte, quando la costellazione di Perseo transita vicino allo zenith.

Perseo è, senza dubbio, uno degli eroi più famosi della mitologia greca. Suo nonno Acrisio, re di Argo, non avendo figli maschi e temendo per le sorti del regno chiese all’oracolo notizie sul futuro della sua città. Il dio gli rispose che sua figlia Danae avrebbe avuto un figlio che lo avrebbe ucciso. Preso dalla disperazione rinchiuse la bella figlia in una torre fortificata ma, nonostante tutte le precauzioni, Danae concepì un figlio da Zeus, entrato da una fessura del tetto dopo essersi trasformato in pioggia d'oro. Danae ebbe il figlio di nascosto e lo allevò per diversi mesi. Un giorno il bambino, chiamato Perseo, giocando, emise un grido e Acrisio lo udì. Spaventato dal ricordo della premonizione dell’oracolo fece chiudere Danae e il bimbo in una cassa di legno che mise su una nave lasciata alla deriva. L'imbarcazione fu trovata da un pescatore di nome Ditti, fratello del re dell'isola di Serifo, Polidette, che, colpito dalla bellezza di Danae, offrì loro ospitalità. Il re cercò in tutti i modi di convincere la donna a sposarlo ma Danae non ricambiava il suo amore e dedicava tutte le sue attenzioni a Perseo. Polidette cercò allora di allontanare Perseo dicendogli di aspirare alle nozze con Ippodamia per il bene del regno ed espresse il desiderio di avere come dono di nozze la testa di Medusa, una delle tre Gorgoni. Per poter raggiungere Medusa, Perseo si procurò dei sandali alati, una borsa magica per raccogliere la testa recisa e l'elmo di Ade che rende invisibili. Atena gli fornì uno scudo lucido come uno specchio per guardare il mostro solo di riflesso ed Ermes gli regalò un falcetto di diamante affilatissimo per decapitare la gorgone. Resosi invisibile grazie all'elmo di Ade, camminò all'indietro, guardando nello scudo di Atena; quando fu abbastanza vicino al mostro lo decapitò col falcetto. Dal collo reciso della Medusa uscirono un cavallo alato, Pegaso e un gigante, Crisaore (concepiti con Poseidone prima di essere trasformata in mostro). Perseo prese la testa e la mise nella sacca, raccolse il sangue che colò dalla ferita e volò via. Il sangue della gorgone aveva proprietà magiche: quello che era colato dalla vena sinistra era un veleno mortale, mentre quello colato dalla sua vena destra era un antidoto capace di resuscitare i morti.

Sulla strada del ritorno, in prossimità di Giaffa (l’attuale Tel Aviv), Perseo vide Andromeda, figlia del re di Etiopia Cefeo e di Cassiopea, incatenata ad uno scoglio. Era condannata a essere divorata da un mostro marino perché sua madre, orgogliosa della bellezza della figlia, aveva offeso le Nereidi. Perseo, grazie alle armi magiche che possedeva, uccise il mostro marino e riportò la giovane dai genitori chiedendola in sposa. Durante i festeggiamenti di nozze, Agenore, un vecchio pretendente di Andromeda, giunse alla reggia accompagnato da uomini armati, pronto a tutto pur di averla. L'eroe, per difendersi, estrasse la testa di Medusa e trasformò i nemici in statue. Al rientro nell’isola di Serifo, Perseo trovò la madre Danae nascosta insieme a Ditti in un tempio; Polidette non aveva smesso di insidiarla. Perseo portò il dono di nozze richiesto dal re ma venne deriso ed insultato. Per vendicarsi, tirò fuori ancora una volta dalla sacca magica la testa della Medusa pietrificando il re. Perseo consegnò a Ditti il potere sull'isola di Serifo e restituì agli dei i doni ricevuti. Insieme alla moglie Andromeda e alla madre Danae Perseo ritornò ad Argo per riconciliarsi con suo nonno Acrisio. Durante una gara sportiva a Larissa, alla quale il nostro eroe partecipò come competitore, il vento improvviso deviò il disco lanciato da Perseo colpendo Acrisio, che assisteva allo spettacolo, che morì. La profezia dell'oracolo si era avverata. Alla morte di Perseo, la dea Atena, per onorare la sua gloria, lo trasformò in una.

α Persei, chiamata anche Algenib o Mirphak, è la stella più luminosa di questa costellazione. E’ una stella supergigante di colore giallo, con una magnitudine di 1,79, situata ad una distanza di circa 600 anni luce. La sua luminosità è pari a circa 5.000 volte quella del Sole, e il suo diametro è 62 volte tanto.
β Persei, o Algol, fu la prima variabile a eclisse ad essere stata scoperta: la sua luminosità varia tra le magnitudini 2,12 e 3,39 in poco meno di tre giorni; ha un colore azzurro e si trova ad una distanza 93 anni luce. Algol, “stella del diavolo” in arabo, identifica l'occhio di Medusa.
ζ Persei, Menkhib è una stella supergigante blu di magnitudine 2,84; dista da noi 982 anni luce ed è la più meridionale della costellazione, al confine con il Toro. Menkhib è una stella multipla facilmente osservabile anche con un piccolo telescopio.
ι Persei è una stella gialla di magnitudine 4,05; è la più vicina tra le stelle più simili al nostro Sole. Questa costellazione contiene diverse stelle multiple, anche se la maggior parte non osservabili con strumenti amatoriali. Anche le stelle variabili sono numerose ma non sono molto luminose e, soprattutto, la loro variazione di luminosità è molto debole.
Tra gli oggetti del profondo cielo troviamo il “Doppio Ammasso” di Perseo, formato da NGC 869 e NGC 884. Si tratta senza dubbio di due tra gli oggetti più belli e più osservati nel cielo. La loro osservazione richiede bassi ingrandimenti ed è possibile ammirarli con un semplice binocolo. Sono entrambi ammassi giovani, di non più di 6 milioni di anni, e sono relativamente vicini tra loro. Distano da noi 7400 anni luce.
Vicino a Xi troviamo la Nebulosa California, una vasta regione di idrogeno ionizzato distante 1000 anni luce, chiamata così perché la sua forma ricorda quella dello stato statunitense. Per la sua osservazione è necessario un binocolo molto potente.
La costellazione di Perseo è molto conosciuta anche grazie ad uno sciame meteorico che attraversa l’orbita della terra dalla fine di luglio alla fine di agosto; durante questo periodo è possibile vedere un centinaio di scie luminose ad occhio nudo ogni ora. Questo sciame è chiamato Perseidi in quanto il radiante, ossia il punto dal quale sembrano nascere queste scie, è collocato in questa costellazione. Queste “stelle cadenti” sono anche soprannominate “Le lacrime di San Lorenzo” perché in passato il picco del loro passaggio era il 10 agosto. Oggi, a causa della precessione degli equinozi, il giorno migliore per l’osservazione si è spostato di un paio di giorni.

Carmen Treglia

Data creazione : 17/10/2010 - 13:22
Ultima modifica : 17/10/2010 - 13:22
Categoria : COSTELLAZIONI
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