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COSTELLAZIONI - Le Iadi

Tra le tante meraviglie che ci propone il cielo d’inverno osservato dal nostro emisfero, brilla alto sull’orizzonte, nella costellazione del Toro, l’ammasso delle Iadi, un bellissimo ammasso aperto composto da numerose stelle disposte a forma di una grande V. L’ammasso è distinguibile ad occhio nudo ma per poterlo risolvere completamente ed osservare tutte le sue componenti è preferibile l’uso del binocolo. Il telescopio è poco indicato poiché, essendo un ammasso molto esteso, permetterebbe l’osservazione solo di una parte. Diversi testi fanno supporre che l’osservazione di questo ammasso risalga all’antichità sebbene le opere che ne parlano con il nome attuale risalgano all’epoca dell’Antica Grecia, attorno al 900-1000 a.C.. Queste stelle erano in realtà le ninfe Dione, Ambrosia, Polissa, Eudora, Fesile, Coronide e Feo, figlie di Atlante e Etra (chiamata anche Pleione) sorelle di Iante e sorellastre delle Pleiadi. Ci sono varie storie che raccontano il motivo per cui queste fanciulle fossero state poste in cielo; il più “accreditato” si intreccia con la storia di Dionisio, figlio di Zeus e dio del vino. Dopo che Ino, la nutrice di Dionisio (conosciuto anche nell’antica roma con il nome di Bacco) fu fatta impazzire da Era, come al solito arrabbiata per le scappatelle del marito e sempre pronta a vendicarsi dei figli che nascevano da quelle relazioni, Zeus portò il figlio lontano dalla Grecia e lo affidò alle ninfe che allora vivevano sul monte Nisa perché lo allevassero. In segno di gratitudine Dionisio chiese al padre di porle in cielo.
Un altro mito racconta invece le lacrime e il dolore delle ninfe causato dalla morte del fratello Iante, morto a causa di un morso di serpente o di un leone mentre cacciava in Libia. Le sorelle si sarebbero suicidate e Zeus le avrebbe poste in cielo creando un gruppo di stelle che, sorgendo, avrebbe indicato l’inizio della stagione delle piogge, in ricordo perenne di quelle lacrime. Le Iadi erano conosciute anche in epoca romana con il nome di Sidus Hyantis, apportatrici di pioggia, in quanto il loro lento avanzamento in cielo sanciva l’arrivo della stagione invernale.
La grande visibilità delle Iadi è dovuta principalmente al fatto di essere l’ammasso più vicino alla Terra, si trova “solo” a 150 anni luce. Un grande aiuto all’individuazione dell’ammasso è dato dalla luminosissima Aldebaran che però non fa parte delle 300 stelle che lo compongono. La sua vicinanza è solo prospettica in quanto la stella è decisamente più vicina a noi, circa 65 anni luce. Le stelle più brillanti delle Iadi sono quattro e sono tutte giganti rosse che hanno iniziato la loro vita come massicce stelle di classe A e sono poi evolute al di fuori della sequenza principale; si trovano tutte a pochi anni luce l'una dall'altra. Sono:
Gamma Tauri (γ Tauri) è anche conosciuta con il nome latino di Hyadum I, che significa “Prima Iade”. Nonostante abbia ricevuto la lettera greca “γ” (la terza dell'alfabeto greco usato nella nomenclatura di Bayer), con la sua magnitudine di 3,65 è l'undicesima stella più brillante della costellazione del Toro. Gamma Tauri è una gigante giallo-arancione e si trova a circa 2,5 parsec dal centro della Iadi. Questa stella, già passata attraverso la fase di sequenza principale e divenuta una gigante sta ora fondendo l'elio all'interno del suo nucleo. L'età di Gamma Tauri è stimata attorno ai 530 milioni anni (l’età delle Iadi è di circa 625 milioni anni).
Epsilon Tauri (ε Tauri) è una stella gigante arancione chiamata Ain dall'arabo عين che significa occhio, proprio ad indicare la posizione dell’astro nella costellazione del Toro. Un altro nome tradizionalmente dato alla stella è Coronis (dal greco Κορωνις), che è il nome di Coronide, una delle sette Iadi. Ain ha una magnitudine apparente di 3,6, ha una massa 2,7 volte quella del Sole, una temperatura superficiale di circa 4925 kelvin ed è posta a circa 155 anni luce dal Sistema Solare. Poiché ε Tauri è posta vicino al piano dell’eclittica, talvolta è soggetta ad occultazioni da parte della Luna e (molto di rado) da parte dei pianeti del Sistema Solare. Nel 2007 è stato scoperto in orbita attorno alla stella un massiccio pianeta extrasolare.
Theta Tauri (θ Tauri) è una stella doppia composta da due componenti di terza magnitudine separate da 0,094°. La loro distanza è stata calcolata con il metodo della parallasse: la prima componente θ1 Tauri, è situata ad una distanza di 154 anni luce (47 parsec), mentre la seconda θ2 Tauri è situata alla distanza di 150 anni luce (46 parsec). La distanza esistente tra le due, ben 4 anni luce, farebbe dubitare si tratti di un vero sistema binario. Gigante arancio di magnitudine 3,84 la prima e gigante bianca di magnitudine 3,40 la seconda, sono entrambe binarie spettroscopiche.
Delta tauri (δ Tauri), è un sistema formato da tre stelle. δ1 Tauri, è chimata sia Hyadum II, dal latino “Seconda Iade”, che Eudora, nome greco di una delle ninfe. E’ una gigante arancione di magnitudine 3,77 distante 153 anni luce dal nostro Sistema Solare. Hyadum II è una binaria spettroscopica. La componente secondaria orbita intorno alla primaria ogni 529 giorni. Un’occultazione lunare ci ha permesso di scoprire che si tratta di una nana rossa di magnitudine 13 separata dalla primaria da 1 a 2,5 unità astronimiche. δ2 Tauri è una stella bianca con una magnitudine apparente di 4,80, lontana circa 146 anni luce dalla Terra e separata da δ1 Tauri da 0.23°. δ3 Tauri è situata ad una distanza di 148 anni luce ed è separata da δ1 Tauri da 0,72°. Questa stella è chiamata con il nome greco Κλεεια, ossia Cleeia, nome che alcuni testi attribuiscono ad una delle ninfe. δ3 Tauri è a sua volta composta da un sistema triplo formato dalla bianca δ3 Tauri A, di mag. 4,30, δ3 Tauri B, di mag 8, e δ3 Tauri C, di mag 11.
Nel 1908 l’astronomo Lewis Boss dimostrò che le stelle di questo splendido ammasso si stanno muovendo tutte, più o meno, nella stessa direzione all'interno della Via Lattea e alla stessa velocità apparente di circa 46 km/s verso est. Ripercorrendo questo movimento a ritroso è stato scoperto che le Iadi 1milione di anni fa si trovavano molto vicine al Sole; retrocedendo di circa 600 milioni di anni le troviamo tutte in un singolo punto, a riprova del fatto che si siano formate dalla stessa nebulosa.


Data creazione : 11/02/2014 - 21:10
Ultima modifica : 11/02/2014 - 21:16
Categoria : COSTELLAZIONI
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